La musicoterapia è l’uso del suono e della musica basato su evidenze scientifiche a cura di un professionista appositamente formato, per raggiungere obiettivi clinici e terapeutici.
La seduta di musicoterapia si basa sull’interazione sonoro-musicale tra il terapista e il cliente (o un piccolo gruppo) e può anche includere l’ascolto di musica e una verbalizzazione/discussione circa le dinamiche messe in campo durante l’interazione/relazione.
Al cliente non sono richieste competenze specifiche perché l’attenzione è sulla modalità relazionale mediata dalla musica.
LA DEFINIZIONE DELLA FEDERAZIONE MONDIALE
“La musicoterapia è l’uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive.”
World Federation of Music Therapy (Federazione Mondiale di Musicoterapia) 1996
L’APPROCCIO INTERSOGGETTIVO
Le capacità intersoggettive si sviluppano già dalla prima infanzia (imitazione precoce, sincronia interattiva, gesti per richiamare l’attenzione, riferimento sociale, sintonizzazione affettiva…)
“L’interazione sonoro-musicale è un’occasione di incontro intersoggettivo. L’immersione nello stesso flusso dinamico, promosso dalla musica, produce momenti di mutuo riconoscimento in cui terapeuta e paziente realizzano, simultaneamente, di star condividendo un’esperienza comune. Ciò avviene grazie alla sintonizzazione affettiva, all’attenzione condivisa e alla conferma reciproca.”
DANIEL Stern (2011). Le forme vitali. Milano: Cortina.
LA MUSICOTERAPIA IN UNA PROSPETTIVA INTERSOGGETTIVA
“Secondo Daniele Stern, nell’interazione tra madre e bambino è possibile individuare momenti di “attunement” e “disattunement” ovvero momenti di sintonia e dissintonia affettiva in grado di creare aree di esperienza più o meno condivise. La sintonizzazione non è una semplice imitazione ma riplasma l’evento spostando l’attenzione su ciò che sta dietro il comportamento manifesto, ovvero sulla qualità dello stato emotivo condiviso. L’imitazione comunica la forma, la sintonizzazione i sentimenti. L’elemento sonoro-musicale è parte integrante dei processi protocomunicativi.”
Alfredo Raglio, Osmano Oasi, La musicoterapia in una prospettiva intersoggettiva in “QUADERNI DI GESTALT” 2/2009, pp. 31-44, DOI: 10.3280/GEST2009-002003)